Il Lago di Garda, o Benàco, o Bènaco, è il maggiore lago italiano, con una superficie di circa 370 km². È situato tra la Lombardia (con la provincia di Brescia), il Veneto (provincia di Verona) e il Trentino-Alto Adige (provincia di Trento). Il nome latino del lago, Benàco, è di origine incerta, mentre il nome odierno deriva dall'omonima città, che durante il Medioevo era il maggior centro di scambio di merci di tutta la zona costiera del lago.
Le acque del lago bagnano numerosi centri abitati in provincia di Brescia (Sirmione, Desenzano del Garda, Lonato, Padenghe sul Garda, Moniga del Garda, Manerba del Garda, San Felice del Benaco, Salò, Gardone Riviera, Toscolano-Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Limone sul Garda), in provincia di Verona (Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Brenzone, Malcesine) e in provincia di Trento (Riva del Garda, Nago-Torbole).
Il nome attuale è attestato fin dal Medioevo, e naturalmente è dovuto al paese di Garda, in quel periodo fulcro commerciale della zona. Più oscura è invece l'origine del nome Benaco, di possibile origine indoeuropea (forse con il significato di "fortemente addentrato") e sicuramente già presente al momento della conquista romana; del resto, molti laghi dell'Italia del nord possiedono un "secondo nome". La piccola diatriba sull'accento (Bènaco o Benàco) potrebbe essere risolta in questa maniera: l'accento sdrucciolo è probabilmente quello originale, derivante dall'indoeuropeo, ed è quello usato dalla popolazione locale e nei toponimi (es. Torri del Bènaco). La corrispondente voce romana invece è attestata come Benacus, -i e presuppone quindi un accento piano; da essa sono probabilmente derivate le dizioni del resto d'Italia. Dante conosceva probabilmente tutte e tre le versioni (Bènaco, Benàco e lago di Garda), essendo quest'ultima già attestata e avendo molto probabilmente conosciuto la prima nei suoi viaggi per l'Italia (oltre al soggiorno a Verona, si recò quasi sicuramente anche in Trentino. [1]). Probabilmente scelse "Benàco" perché rappresentava la variante più colta (cioé quella di etimologia latina), dando luogo alla figura retorica del latinismo. Va anche considerato, però, che la forma piana, toscana, possa stata esser scelta dal Divin Poeta perchè più corretta per l'italiano che stava costruendo (si tratterebbe in questo caso di un toscanismo).
La parte settentrionale del lago è lunga e stretta, ed è circondata da montagne, le maggiori delle quali appartengono al Gruppo del Baldo. La forma è quella tipica di una valle morenica: si ritiene infatti che questa porzione del lago sia stata creata dall'azione di un ghiacciaio paleolitico, il fiume Sarca è il principale affluente fra 25 immissari, fra i quali l'Aril che con i suoi 175 metri di lunghezza è considerato il fiume più breve del mondo. L'unico emissario del lago è il fiume Mincio.
Se la zona del lago conserva tutt'oggi, evidentissime, le tracce lasciate dalle glaciazioni, soprattutto quella wurmiana (tra i 20.000 e i 15.000 anni fa) che un tempo erano ritenute la causa determinante la formazione della depressione lacustre, oggi si pensa, invece, che il modellamento glaciale sia intervenuto su una depressione già esistente, creata dalla maggior capacità di erosione esercitata dalle acque dei torrenti alpini, tra i 6 e i 5 milioni di anni fa, nel periodo in cui si verificò la cosiddetta "crisi di salinità" del Mediterraneo, ovvero un forte abbassamento del livello del mare dovuto all'interruzione della comunicazione con l'Oceano Atlantico. La morfologia glaciale sarebbe quindi sovrimposta ad una più antica morfologia fluviale e tettonica. All'inizio del Quaternario (1,5 milioni di anni fa) la zona dell'attuale bacino lacustre si presentava come un'ampia vallata nella quale si immettevano i fiumi Chiese (nella zona di Salò) e Sarca (presso Riva). Alle successive fasi di glaciazione si deve la formazione dell'imponente anfiteatro morenico antistante il lago e, quindi, la deviazione del Chiese secondo il suo corso attuale. A nord, le alluvioni del Fiume Sarca hanno invece colmato l'area a monte di Riva, dando origine alla conca di Arco e circondando l'antico isolotto del Monte Brione.
Nel lago ci sono cinque isole. La più grande è l'Isola del Garda, vicino a questa la più piccola, l'Isola di San Biagio anche detta "dei Conigli", un vero e proprio microscoglio di appena 100 metri quadrati che dista poche decine di metri dalla costa; entrambe sono situate nei pressi di San Felice del Benaco, verso Salò sulla costa bresciana. Vi è poi un'altra isola, la seconda per grandezza, l'Isola del Trimelone grande 6000 metri quadrati, famosa per essere stata una polveriera su cui sono stati raccolti ordigni inesplosi della prima e seconda guerra mondiale. Le altre due più piccole sono l'Isola del Sogno, che nei periodi di secca può essere raggiunta a piedi dalla costa che dista appena 20 metri dalla penisola del sogno, e l'Isola degli Olivi.
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